Primitivo

primitivoRisalendo a documentazioni storiche maggiormente attendibili, si sa con certezza che questo vitigno fu oggetto di coltivazione intensiva su una vasta area di territori pugliesi nel XVII secolo ad opera dei monaci Benedettini, ma fu soprattutto a Gioia del Colle che i monaci trovarono le condizioni piu’ favorevoli per la coltivazione di questo generoso vitigno, il quale assunse una diffusione tale da venir introdotto, poi, in provincia di Taranto sul finire del XIX secolo. Si pensa che il Primitivo sia originato clonalmente da uno dei tre raggruppamenti piu’ diffusi nelle zone costiere ionico-salentine, colonizzate prima dai Fenici e poi dai Greci. Successivamente, ed in particolare nel Medioevo con il diffondersi degli insediamenti rupestri, il vitigno si diffuse in tutta la zona delle Murge nelle provincie di Bari e Taranto.

Il vitigno Primitivo ha le seguenti caratteristiche varietali:

  • Foglia: media, pentagonale, quinquelobata
  • Grappolo: medio, lungo, conico-cilindrico semplice, alato o doppio, mediamente compatto
  • Acino: medio, sferoidale  
  • Buccia: di medio spessore, bluastra e con abbondante pruina

Caratteristiche di produzione : il vitigno Primitivo ha vigoria media ed epoca di maturazione precoce, produttività elevata ma poco costante.

Coltura ed allevamento : il vitigno Primitivo teme la siccità e le alte temperature,  Il sistema di allevamento tradizionale è ad alberello pugliese con 4-5 speroni.

Caratteristiche del vino : il vitigno Primitivo dà un vino di colore rosso rubino scuro molto intenso. Al naso è speziato e fruttato. Al palato si presenta caldo, morbido, giustamente tannico. Di grande struttura e notevole persistenza.